Possiamo fare belle foto alle stelle anche con una fotocamera reflex e attrezzatura base? la risposta è ovviamente SI.
Con il digitale tutto è più semplice e alla portata di molti, non è la prima volta che lo diciamo.
Con una semplice reflex entry level come Canon 1000D, Nikon D3000 (tanto per citare le più diffuse) e un obiettivo da kit 18-55 si possono ottenere piuttosto facilmente buone fotografie di campi stellari piuttosto vasti, evidenziare le costellazioni più famose, oppure creare suggestive startrails, o ancora immortalare la pioggia di meteore di San Lorenzo.
Oltre alla fotocamera e raccomandiamo l’uso di treppiede e autoscatto/telecomando.
Ovviamente poi con obiettivi leggermente più costosi ma comunque abbordabili i risultati ottenibili sono decisamente migliori che con l’ottica da kit. Per esempio un 50mm f/1.8, anche manuale è già un apprezzabilissimo e decisamente poco costoso upgrade.
Altri “accessori” necessari sono la pazienza, un cielo sereno e una conoscenza base di astronomia.
Se per i primi due io non posso farci nulla, per il terzo vi darò una mano subito.Per conoscenza base infatti si intende sapere giusto un paio di cose, per esempio che tutta la volta stellata si muove di moto apparente, ovvero noi vediamo le stelle muoversi anche se in realtà è la terra che gira su se stessa e ci da questa illusione.
Che sia apparente o reale poco importa, le stelle si “muovono” e in una maniera precisa, compiono una rotazione intorno a un punto preciso del cielo che corrisponde alla posizione della Stella Polare. Quest’ultima infatti si trova lungo la proiezione dell’asse di rotazione terrestre.
Per riconoscere le principali costellazioni, stelle e pianeti basta avere un atlante cartaceo, oppure usare mappe interattive su internet o ancora meglio applicazioni create ad hoc per smartphone e tablet.
Saputo questo iniziamo a parlare di fotografia. La messa a fuoco se si fotografano le stelle deve impostata su infinito, e consiglio di salvare in RAW per aggiustare bilanciamento del bianco e contrasti in maniera rigorosa dopo in post-produzione.
Fotografando il cielo, il nostro sensore raccoglierà la luce flebile che viene da stelle e pianeti in alcuni punti, ecco perchè si necessita di esposizioni lunghe, che a seconda del risultato che vogliamo ottenere potranno essere di alcuni secondi o anche minuti ed ore. E qui ovviamente ci andiamo a scontrare con il problema del mosso delle stelle. A seconda del tempo e della focale, quindi del campo inquadrato, le stelle possono assumere forma allungata o essere perfettamente puntiformi.
Ecco che qua interviene una semplice formuletta empirica che ci informa del tempo “limite” per ogni focale al fine di ottenere stelle puntiformi: 600/F. Dove F sta ovviamente per la focale in mm, opportunamente moltiplicata per i fattori di conversione per le aps-c. Quindi a meno che non abbiate una full frame (Canon 5D, Nikon D700, Sony Alpha 900) dovete sempre fare 600/(F x fattore di crop). Ricordo che il fattore di crop è 1.6 per canon 1 .5 per Nikon e Sony. Il risultato ottenuto va intrepretato in secondi.
Vi metto qualche esempio di tempi con varie ottiche e macchine fotografiche.
- Canon 450D, 50mm: 600/(50×1.6) = 7.5 secondi.
- Nikon D3000, 18mm: 600/(18×1.5) = 22 secondi
- Canon 5D, 200mm: 600/200 = 3 secondi
- Canon 550D, 8mm: 600/(8×1.6) = 46 secondi
Da questi brevi esempi si può notare come più grandangolare sia l’obiettivo e più si possono tenere pose lunghe senza il rischio di avere strisciate al posto di stelle puntiformi.
Quindi ora che sappiamo giostrarci coi tempi, regoliamo di conseguenza diaframmi ed iso. Io sconsiglio sempre di lavorare in manuale e impostare diaframmi chiusi di uno/due stop rispetto al valore di massima apertura o di non andare oltre f/5.6 altrimenti i tempi si allungano davvero troppo, per evitare il mosso.
Per esempio con un 50mm f/1.8 lavorare a f/2.8 o f/4 potrebbe essere l’ideale, con un 10mm f/2.8, f/4-f/5.6 va bene, con un 18-55 che di solito ha diaframma minimo f/3.5 a 18mm e f/5.6 a 55mm direi di lavorare rispettivamente a f/4 e f/5.6
Adesso passiamo agli iso. Tutte le moderne macchine fotografiche non presentano più moli impressionanti di rumore come le prime digitali. Per pose lunghe (startrails ecc) 400-800 iso può essere un buon compromesso, mentre quando vogliamo tempi più brevi possibili per isolare stelle, costellazioni o campi stellari consiglio di muoversi sui livelli massimi di iso impostabili dalla macchina, di solito 1600 o 3200 iso. Questi valori, insieme al tempo di esposizione vanno regolati a nostro piacimento a seconda di quante stelle vogliamo far apparire nella foto. Ad eliminare il rumore invece, ci pensiamo dopo in post-produzione. In Lightroom o Photoshop, usando i vari tool di riduzione del rumore si possono ottenere risultati più che accettabili per un uso non professionale delle foto. In fondo essendo questa una guida rivolta a chi si cimenta per la prima volta o quasi nel campo dell’astrofotografia mi sembra giusto fermarci a questo livello senza entrare nel merito di sistemi di riduzione del rumore avanzati come l’uso del dark frame.
Tornando a parlare di attrezzatura invece, specialmente di obiettivi, vi consiglio questa serie di ottiche a prezzi abbordabili per copri un po’ tutte le possibilità di astrofotografia.
- 8mm fish-eye (samyang e simili vanno bene) per coprire quasi tutto il cielo, Via Lattea
- zoom ultra wide tipo Sigma 10-20, Canon 10-22, Tokina 11-16 per angoli molto vasti di cielo, gruppi di costellazioni, Via Lattea, meteore
- 20, 24, 28, 35 mm luminosi (f/1.8 – f/2.8) o zoom tuttofare luminosi (Tamron 17-50, Canon 17-55) per ampi campi stellari, costellazioni grandi, Via Lattea, meteore
- 50mm f/1.8 per quasi tutte le costellazioni, ed è la scelta più economica di tutte
- da 85mm in su, luminosi (f/1.8-f/2.8 ma qua sale di molto il prezzo) per costellazioni piccole e evidenziare stelle doppie
Vi allego infine una breve serie di immagini ottenute con le tecniche di vi ho parlato. Buona visione!
Se questa breve guida vi è tornata utile, vi invito a postare qua sotto le vostre foto, e a condividerla con gli amici tramite Facebook!