Come sapete tutti il Giappone ha subito uno dei più potenti terremoti dell’ultimo secolo e a seguire uno tsunami di oltre 10 metri; la devastazione è mostrata in video continuamente in tv ed è visibile anche sui canali di informazione multimediale online e sui portali di video sharing in primis Youtube.
Se non fosse per l’avanzatissima tecnologia antisismica giapponese le vittime sarebbero potute essere milioni. Il web è il mezzo di comunicazione per eccellenza, dove telefoni e cellulari sono kaput, internet va ancora e molti usano software voip come Skype per contattare giornalisti e agenzie in tutto il mondo per riportare le ultime notizie; ma non si ferma qui l’aiuto del web, Google Finder, il servizio varato per aiutare la ricerca dei dispersi in Nuova Zelanda è alla portata di tutti e si spera possa aiutare più persone possibili anche questa volta.
E’ online anche il Google Crisis Response, un centro di crisi online che riassume i disastri nel mondo con particolare riguardo per l’odierno evento giapponese, raggiungibile al link http://www.google.com/crisisresponse/; il sito è diviso in sezioni, fornisce informazioni sulle zone colpite, i bollettini ufficiali, lo stato dei treni e di altri mezzi di trasporto e quello delle centrali energetiche. I dati non sono verificati immediatamente, come è ovvio immaginare, perchè sono inseriti da chi sta vivendo questo scenario devastante e non c’è tempo materiale per controllarsi.
Per notizie ancor più aggiornate, seppur molto sommative, Twitter è il numero uno, basta usare il motore di ricerca interno con le parole chiavi giuste come #japan e #earthquake e si hanno i tweet più aggiornati.
Una galleria di foto ritraenti le città giapponesi in questi momenti è disponibile sul sito de La Stampa: http://multimedia.lastampa.it/multimedia/nel-mondo/lstp/28545/