Visto il crescente successo della tecnica e foto HDR sul web, propongo questa guida scritta dal mio amico Wojciech Toman sul suo blog, e interamente tradotta da me in italiano per voi lettori di CenterGeek.
Questa guida è basata sull’uso del Software Photomatix Pro 4: si tratta di un software molto completo disponibile a pagamento. Tuttavia esiste anche la versione di prova, gratuita, entrambe sono scaricabili dal sito: http://www.hdrsoft.com/
Partiamo!
Cosa è un HDR?
Molta gente interpreta male il concetto di HDR (che è un acronimo di High Dynamic Range). Non è un effetto speciale nel suo vero senso. E’ solamente un modo per andare oltre i limiti del sensore della fotocamera e dei nostri schermi.
Sebbene non abbia nulla contro gli HDR esagerati (premesso che siano stati fatti apposta e con piena consapevolezza di ciò) molti principianti dell’HDR semplicemente non capiscono l’essenza di questa tecnica.
Il problema è la tipica scena che può presentare un contrasto di 100.000:1 o anche di più. Questa rappresentazione ci indica la differenza tra il punto più chiaro e il punto più scuro della foto. Il contrasto nella realtà può essere così alto che perfino i nostri occhi non riescano a percepirlo in maniera completa (provate a muovervi da una stanza buia a uno spazio aperto in pieno sole, all’inizio tutto sembrerà bianco, poi i tuoi occhi si adattano, ma se ti rigiri verso la stanza questa apparirà nera, e un secondo dopo potrete invece rivedere tutti i dettagli). Un altro buon esempio è un bosco con un sacco di ombre e la luce solare che filtra tra le foglie, o una caverna buia dalla quale facciamo foto all’esterno illuminato dal sole. In altre parole la nostra fotocamera non può catturare allo stesso tempo i dettagli nelle ombre e nelle luci, e anche se potesse, non esistono monitor capaci di mostrarci questo altissimo range di contrasti.
L’HDR è semplicemente un trucco. Usa foto ad alto contrasto e le converte in questo spazio di colore limitato dei nostri monitor in un processo conosciuto come Tone-Mapping. Migliora il contrasto in maniera locale e non globale come fanno invece le curve. Un altro esempio: provate a fotografare il bosco e le nuvole allo stesso tempo, finirete con l’avere nuvole sovraesposte e bosco sottoesposto in maniera dipendente dalla vostra esposizione. Una soluzione è usare i filtri neutri graduati (GND) o usare l’HDR. Con l’HDR per le nuvole e il bosco il contrasto sarà migliorato localmente, così le avrete entrambe ben esposte.
Catturare una foto per l’HDR
Sebbene tu possa tono-mappare un singolo RAW con Photomatix, usando RAW multipli potrai ottenere un risultato senz’altro migliore.
Si possono anche usare immagini jpg multiple, ma incontrerai presto tutti i limiti di questo formato.
Di solito io scatto 3 foto con la funzione auto-bracketing con intervalli di 2 EV. Usando 3 foto è piuttosto intuitivo che:
- 1 sia per le ombre,
- 1 sia per i toni medi,
- 1 sia per le luci.
Nella maggior parte delle scene all’aperto 3 foto sono abbastanza ma a volte ne possono servire 5,7 o anche di più per raggiungere il miglior risultato possibile (specialmente quando scatti dall’interno mostrando gli esterni, per esempio attraverso una finestra).
Parto col trovare la migliore esposizione per la foto dei toni medi, e poi scatto usando il bracketing con il classico -2, 0, +2, anche se a volte uso sequenze diverse tipo -3, -1, +1.
Nota di vitale importanza: Scattare sempre in Priorità di diaframmi o Manuale (cambiando il tempo tra le foto). Questo perchè la profondità di campo e la messa a fuoco deve rimanere la stessa tra le foto, sarebbe piuttosto bizzarro il risultato con la foto a -2 EV con diaframma f/11 e quella a +2 EV scattata a f/2.8! Molto strano vero?
Un’altra cosa da tenere di conto è che normalmente l’HDR aumenta il rumore digitale nell’immagine. Quindi hai da ridurlo al minimo, scattando quasi sempre agli ISO minimi, tipo ISO 100. Poi ovviamente bisogna avere le foto più allineate possibile, e quindi usare un treppiede è consigliatissimo, e anche un telecomando di scatto remoto.
OK, in verità vi dico che io scatto spesso a mano libera con la raffica (i 6 FPS della mia camera aiutano molto in questa cosa ) ma scattare a mano libera usando una lente 10-22 mm senza disallineare le tre foto è molto facile in genere.
Provate a farlo con un 50mm o più e la cosa non è certo così facile.
Processing col software PHOTOMATIX
Quando stai operando il tone-mapping in Photomatix ti trovi davanti un discreto numero di indicatori.
Photomatix offre alcuni modi diversi di tone-mapping, io uso Tone Mapping -> Details Enhancer la maggior parte delle volte, ed è la modalità più versatile. Se hai file jpg o tiff che hai modificato prima del tone-mapping ti consiglio di usare anzi la modalità Exposure Fusion. Ora vi descriverò le opzioni più importanti del tone-mapping e vi fornirò un esempio dei valori che uso normalmente:
- Strenght – tra 90 e 100. Visto che è la forza con cui viene applicato l’effetto. Mi piace usare questa forza ma comunque rimanere su un effetto naturale, quindi un valore alto di questa opzione è necessario.
- Colour Saturation – tra 50 e 80. Valori alti portanto a un’esagerazione della saturazione. Credo che la maggior parte della gente usi un valore vicino al 100
- Smoothing – medium o high (in light mode), a volte very high, ma mai altro. Raramente non lo uso in light mode. Valori più bassi danno un effetto irrealistico e specialmente fanno comparire artefatti e aloni.
- Gamma – tra 1.10 e 1.40. Per le immagini molto scure metto 0.8 o 0.9
- Luminosity – cambiatela poche volte. Accentua/scurisce i dettagli nelle ombre e rischiara/scurisce l’intera immagine.
- Microcontrast – valori tra 5, e 10. Valori più alti danno all’immagine un look troppo nitido e aumentano il dettaglio locale (è utile quando hai belle texture nella foto).
- Temperature – tra 0.0 e 3.0. Ma non uso valori alti. Metto valori alti se la foto non è stata scattata vicino all’alba o al tramonto. Per le foto scattate verso mezzogiorno metto 1.0, 1.5. Per scene invernali uso valori positivi per creare un bel contrasto come qua:
- Saturation Highlights e Saturation Shadows – questo è quello che modifico per avere risultati interessanti (non è sempre vero), in molti casi saturation shadows lo imposto a -1 o -0,5, in casi rari anche -5 per avere un bel contrasto tra le luci e le ombre e dare una buona definizione al soggetto che è ben illuminato e quindi ha più luci che ombre.
- Microsmoothing – Uso i valori predefiniti quasi sempre. Sennò può aumentare molto il rumore e rovinare la foto Per alcune scene lo diminuisco fino a 0.5, 1.0 quando ci sono molti dettagli (la neve e la sabbia sono più belle senza smoothing)
- Altre opzioni – Di solito non le tocco e non capisco perchè ci siano
Ulteriori Ritocchi
A volte invece è necessario sbarazzarsi di artefatti dovuti al riverbero della lente. Usando Photomatix 3.2.9 e versioni precedenti c’era bisogno di un sacco di lavoro anche per togliere gli artefatti di ghosting. Adesso non più.
Esempio
Camera: Canon 50D
Lente: Canon EF-S 10-22 mm f/3.5-f/4.5
Lunghezza focale: 10 mm
Apertura: f/5.6
ISO: 400
HDR: 3 RAW scattati a mano libera (-2, 0, +2), tono-mappati in Photomatix Pro 4 Beta 10, perfezionati in GIMP 2.6.10
- strength – 100
- color saturation – 70
- luminosity – 3.0
- microcontrast – 7.0
- smoothing – 1.0
- gamma – 1.30
- temperature – 2.0
- saturation highlights – 3.0
- saturation shadows – 0.0
HDR in Bianco & Nero
Recentemente ho fatto un po’ di foto HDR in bianco e nero che sono piaciute molto. Qui vedete un esempio:
Per fare questo ci sono due opzioni:
- Desaturare la foto in Photomatix
- Desaturare la foto durante le successive modifiche
In entrambi i modi potrete arrivare a risultati simili, dalla versione 4 di Photomatix Pro avrete anche alcuni presets per le foto in BN.
Riflessione su HDR e soggetti in movimento
Ok, la maggior parte delle tecniche descritte qua funzionano bene per scene statiche o per quelle con soggetti che si muovono lentamente. Cosa succede se ci sono soggetti che si muovono veloci? Ci sono varie opzioni in questo caso:
- Create un HDR da un singolo RAW – L’ho usata varie volte e i risultati sono stati abbastanza buoni. Il maggior vantaggio è che non c’è bisogno di ulteriori modifiche. La cosa negativa è che il range dinamico sarà abbastanza ridotto in confronto all’usare 3 o più foto.
- Create un HDR da RAW multipli usando il deghosting semiautomatico di Photomatix Pro 4. Nelle versioni precedenti non c’era questa opzione. Tu marchi le regioni a rischio ghosting e selezioni la foto da usare come master. Il processo è lo stesso descritto nell’esempio sopra.
- Create un HDR da RAW multipli e non usate il deghosting di Photomatix Pro. Questa è la cosa più difficile perchè avrete da rimuovere gli artefatti di ghosting successivamente all’aver modificato la foto in Photoshop/GIMP. Questo include il cancellare parti di foto e usare le foto a differenti esposizioni come altri livelli. Comunque in questa maniera potete anche creare interessanti effetti movimento!
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Ringrazio ancora una volta Wojciech Toman per l’aver realizzato questa guida e averci concordato il permesso per la traduzione e la pubblicazione su questo sito.
Vi invito caldamente a visitare il suo blog e il suo profilo di Flickr, personalmente lo ritengo un guru dell’HDR realistico.